L’amministratore agisce all’interno delle linee guida fornite dall’assemblea dei condomini, anche se non deve rinunciare alle proprie iniziative tese a rendere una migliore efficienza ed efficacia della propria gestione. La legge di Riforma del Condominio n. 220 del 2012 ha introdotto elementi di novità che fanno dell’amministratore un professionista organizzato con competenze interdisciplinari tecniche, amministrative, fiscali e giuridiche. 
L’amministratore non ha solo il compito di garantire l'esecuzione delle delibere, ma deve disciplinare l'uso delle cose comuni e la fruizione dei servizi nell'interesse comune in modo che sia assicurato il miglior godimento a ciascuno dei condomini (art.1130 secondo comma del c.c.). Si deve passare da gestioni condominiali artigianali a evolute, con una figura gestionale moderna ed aggiornata, in grado sia di rispondere all'evoluzione normativa in atto sia di affrontare l'attività con un approccio organizzativo strutturato, per assicurare:

  • sicurezza alle persone che vivono il condominio;
  • efficienza energetica;
  • decoro urbano;
  • mediazione;
  • fiscalità;

il tutto gestendo gli specialisti delle singole materie. 

Questo modo di affrontare la gestione condominiale consente di elevare la qualità, ad esempio preparando un piano di manutenzione programmata, come strategia preventiva, per preservare l'edificio ed i suoi impianti.